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Tris Ancillotti al MISE

Per gli appassionati delle due ruote, il nome Ancillotti è da sempre sinonimo di qualità e successo.

Marchio noto per la produzione di moto da Cross, Enduro e Trial, nonché per le bici MTB da DownHill ed Enduro, Ancillotti ha ottenuto un nuovo successo, entrando a far parte del Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale del MISE con tre marchi: Ancillotti, Ancillotti Motorcycles e Ancillotti Scarab.

I tre marchi Ancillotti iscritti nel registro del MISE

Il Ministero dello Sviluppo Economico, noto come MISE, ha creato nel 2019 il Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale per dare risalto ai marchi italiani registrati da almeno 50 anni con la medesima denominazione.

A partire dal 10 gennaio del 2020 Ancillotti, grazie all’iscrizione nel registro di ben tre dei suoi marchi di bici e moto, ha ottenuto la possibilità di utilizzare il logo “Marchi Storici di interesse nazionale” per fini promozionali e commerciali.

I tre marchi sono inclusi nel Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale con i numeri 29, 126 e 128.

 

La nascita della Ancillotti

La storia dell’azienda Ancillotti ha avuto inizio nei primi anni del 1900, quando Ernesto Ancillotti aprì a Firenze un’officina meccanica di riparazioni.

Cresciuto nell’officina paterna, a contatto con i motori, Gualtiero, figlio di Ernesto, proseguì la tradizione iniziata dal padre aprendo, nel 1938, una propria officina, la Ancillotti Elaborazioni Specialità Moto.

Creatività, ingegno e passione gli permisero di creare elaborazioni che entrarono nella storia delle due ruote. Tra le prime vi furono le elaborazioni alle sospensioni delle famosissime WLA Harley Davidson, per le quali Gualtiero riuscì a creare un sistema di ammortizzazione moderno, in grado di rendere la guida delle WLA più sicura e confortevole.

Dopo le Harley Davidson fu la volta della Lambretta Innocenti. Ancillotti riuscì a dare vita a ben due elaborazioni di grandissimo successo: la Lambretta Ancillotti Special 200 c.c. e la Lambretta Ancillotti Super Sprint 250 c.c. La prima riuscì a stabilire, nel 1965, il primato di velocità di classe con partenza da fermo, mentre la seconda ottenne ben due primati tutt’oggi imbattuti: il record sul quarto miglio lanciato e quello sul chilometro con partenza da fermo.

 

La crescita dell’azienda

I successi delle elaborazioni Ancillotti continuarono ad aumentare di anno in anno e culminarono, nel 1968, con una nuova elaborazione che prese il nome di Scarab. Le nuove moto, elaborazioni delle Beta Cross Special, piacquero così tanto che spinsero Gualtiero a compiere un grande passo in avanti, diventando costruttore di moto.

Abbandonata l’officina di San Frediano, la Ancillotti aprì uno stabilimento a Sambuca Val di Pesa, dove iniziò una produzione industriale con catena di montaggio di moto da Fuoristrada, Enduro e Cross.

Le Scarab continuarono a essere il prodotto di punta della Ancillotti e, tra gli anni ’60 e ’70, furono tra le moto più ambite.

Arriviamo così agli anni ’90, quando la casa motociclistica allargò la propria produzione alle biciclette, tra cui vi erano le Scarab MTB da DownHill e Enduro.

La Ancillotti dopo il 2000

Nel 2009 ha visto la luce la Ancillotti 125 G.A. Cross, moto prodotta in appena quattro esemplari che nel 2010 ha vinto il Primo Trofeo MX Motorsprint di Polcanto, aggiudicandosi il primo posto.

Tra gli ultimissimi modelli di biciclette troviamo invece la Scarab EVO 29 e la Scarab EVO 29 HD, vincitrice di un campionato mondiale nel 2021.

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