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REGISTRO SPECIALE DEI MARCHI STORICI DI INTERESSE NAZIONALE
L’art. 31 del D.L. 30 aprile 2019, n. 34 (cd. Decreto Crescita), convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 della Legge 28 giugno 2019, n. 58, ha previsto che i titolari o licenziatari esclusivi di marchi d’impresa registrati da almeno cinquanta anni o per i quali sia possibile dimostrare l’uso continuativo da almeno cinquanta anni, utilizzati per la commercializzazione di prodotti o servizi realizzati in un’impresa produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale, possono ottenere l’iscrizione del marchio nel registro dei marchi storici di interesse nazionale, istituito presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 10 gennaio 2020 ha istituito il logo «Marchio storico di interesse nazionale» che le imprese iscritte nel registro possono utilizzare per le finalità commerciali e promozionali e ne ha definito i criteri per l’utilizzo. Oltre alla rappresentazione del marchio, il registro contiene, per ciascun marchio iscritto, un numero progressivo di iscrizione, nonché i principali dati bibliografici dello stesso e della correlata istanza di iscrizione depositata.
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Cinque Marchi “Ancillotti” nella varie denominazioni e raffigurazioni hanno ottenuto un importantissimo riconoscimento, l’iscrizione nel Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Strategico Nazionale istituito con la Legge 28 giugno 2019, n. 58 dal Ministero dello Sviluppo Economico Italiano ai numeri 29, 126, 128, 402 e 732. Ancillotti è il primo marchio di bici e moto ad essere stato inserito in questo speciale registro dal MISE. L’officina meccanica Ancillotti fu fondata da Ernesto Ancillotti nel 1907 nello storico quartiere fiorentino di San Frediano. L’attività venne poi proseguita dal figlio Gualtiero che iniziò a distinguersi come brillante elaboratore di moto. Dalla sua officina uscirono le prime Harley Davidson modificate nel telaio, elastico anziché rigido, i go-kart e le Lambrette Innocenti elaborate, con queste ultime riuscì a conquistare nel 1965 a Monza il record mondiale di velocità e nel 1966, due record del mondo di velocità sul circuito di Elvington in Inghilterra, ancora oggi imbattuti, sul quarto di miglio con partenza da fermo e sul chilometro lanciato. Sulla scia di questi successi sportivi iniziò la produzione e la commercializzazione dei famosi kit di elaborazione Ancillotti per Lambrette, delle selle sportive e delle marmitte. Nel 1967 venne avviata una propria produzione di motociclette a marchio Ancillotti e, grazie a vere e proprie intuizioni e invenzioni costruttive, tra cui il brevetto Pull-Shock del 1980, universalmente riconosciuto, ottennero in breve tempo numerose vittorie sia in competizioni nazionali che internazionali. Oltre ai i successi sportivi, Ancillotti ottenne anche ottimi risultati commerciali tanto che nei primi anni 70 superò la fase artigianale, per trasformarsi in un’azienda vera e propria, organizzandosi in un moderno sito produttivo con la prima catena di montaggio nel Chianti a Sambuca Val di Pesa a pochi chilometri da Firenze, raggiungendo una capacità produttiva annuale di circa 3.000 mezzi per oltre 40.000 esemplari totali costruiti. Qui presero vita più di 100 modelli di moto: da enduro, cross, trial, regolarità e competizione in varie versioni e motorizzazioni ma tutte accomunate da elevate prestazioni che resero le motociclette fiorentine un vero e proprio status symbol per appassionati del fuoristrada tanto da essere considerate ancora oggi un’icona del settore, sinonimo di qualità costruttiva e capacità innovativa. 15 volte campione italiano Cross, Regolarità e Trial dal 1971 al 1979. Vincitore nei campionati europei di Finlandia, Svezia, Francia e Spagna. Medaglia d’oro alla “Sei Giorni Internazionale”. Le moto Ancillotti rappresentano nell’immaginario collettivo il sogno di più generazioni, la più famosa era il modello Scarab. La produzione è continuata fino alla metà degli anni 80’. Nel 1995 nascono il Registro Storico Ancillotti iscritto alla FMI e il Club Scarab, il cui presidente e fondatore è Alfredo Gramitto Ricci (Casa Editrice Ricordi) che ha allestito, nel centro di Milano, un vero e proprio museo dedicato al marchio con più di 180 esemplari di moto Ancillotti. Dal 1986 Alberto Ancillotti trasferisce il suo know how dalle moto da Cross alle bici Mountain Bike, da Enduro e Down Hill. Dalla fine degli anni 80’ il marchio Ancillotti diventa protagonista assoluto della Mountain Bike, come lo era prima nelle moto, nel settore agonistico delle maggiori competizioni nazionali ed internazionali, riuscendo a raggiungere costantemente grandi successi sportivi, nelle discipline Enduro e Downhill, dal titolo nazionale nel 1992 ai due titoli mondiali nel 1993 e nel 2009 fino agli ultimi successi di oggi con le vittorie ai mondiali di categoria DH ed Enduro del 2019, del 2020 e del 2023. Vari i modelli di bici realizzati fino ad oggi dal marchio: Scarab A, Scarab B, DH Scarab, Tomaso, FRY, Scarab EVO 27,5, Scarab EVO 29, Scarab EVO 29 DH, nonché l’ultima presentata nel 2024, la Scarab EVO 29 SB.
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