MOTO VINTAGE
Il decano Gualtiero Ancillotti in Piazza del Carmine, nel cuore del Centro Storico Fiorentino del Quartiere di San Frediano a pochi passi dall'Officina G. Ancillotti. In posa sorridente Gualtiero nell'obiettivo del fotografo in sella alla sua ultima creazione, l'Ancillotti 60 c.c. Velocità. Era il 1965 e da lì a poco il Marchio Ancillotti sarebbe stato conosciuto e apprezzato non solo a livello Nazionale ma in tutto il Mondo.
L'Ancillotti 60 c.c. Velocità, fermo per un controllo con il meccanico della Scuderia Ancillotti in una bella immagine dell’epoca. Il motore e il telaio erano di derivazione Beta, trasformato nella cilindrata e portato a 60 c.c., come imponeva il regolamento degli anni '60 per la categoria Velocità 60 c.c.. Il motore fù elaborato della G. Ancillotti.
Una bella immagine dell'Ancillotti Velocità 60 c.c. in curva durante una gara. Il pilota della Scuderia Ancillotti in foto era Andrea Fornaro e con questa moto si classificò primo alla Gattorna - Uscio e si classificò al quarto posto alla Doria-Creto.
Un'immagine dell'Ancillotti Velocità 60 c.c. elaborata dalla Scuderia Ancillotti, in un dépliant dell'epoca. Di questo particolare modello da Velocità di cilindrata 60 c.c. la G. Ancillotti nè produsse meno di 10 esemplari.
Dépliant della Beta Camoscio 50 c.c. da cui deriva la prima moto da Cross di Casa Ancillotti, realizzata dalla Ditta G. Ancillotti Elaborazioni Moto nell'Officina Meccanica di Via Santa Monaca nell'antico Quartiere Fiorentino di San Frediano. Nacque su richiesta di alcuni piloti privati Fiorentini dopo l’eco dei successi ottenuti dagli Ancillotti con i Karts e le Lambrette dei record di Monza e di Elvington. Questi privati chiedevano alla G. Ancillotti di migliorare le prestazioni delle loro moto da fuoristrada, una moda tra i giovani che stava prendendo campo alla fine degli anni '60.
Piero Ancillotti posa con la prima moto da Cross realizzato dall'Officina Meccanica G. Ancillotti nel 1966. Il modello derivava dalla Beta Camoscio. I primi esemplari elaborati appartenevano a piloti privati, in seguito, visto il successo ottenuto e le continue richieste la G. Ancillotti decise per le successive elaborazioni di acquistare direttamente i telai dal costruttore, la Ditta Ronzani di Bologna. La G. Ancillotti iniziò così la piccola produzione del Beta Camoscio Cross 50 c.c. con motore a due tempi, alesaggio mm 38, corsa mm 42, cilindrata dichiarata 47,63 c.c., accensione volano magnete, trasmissione primaria a ingranaggi, secondaria a catena, cambio velocità a 4 rapporti, pneumatici posteriori 2,50 x 17, pneumatici anteriori 2 x 18 e 9 litri di capacità del serbatoio.
Particolare di quella che può essere considerata la prima moto da Cross della Casa Ancillotti costruita su base della Beta Camoscio dalla G. Ancillotti di Via Santa Monaca a Firenze, in un'immagine dell'epoca. La moto, fornita da piloti privati, veniva elaborata dagli Ancillotti. Elaborando il motore e modificando il cannotto di sterzo per inserire la forcella Ceriani del Gilera Giubileo. Gualtiero Ancillotti realizzava degli sganci rapidi sul mozzo anteriore e su quello posteriore. Il motore veniva totalmente modificato con il rifacimento ex novo con fusione a terra dei carter, della testa e del cilindro.
Un’esemplare della prima Moto Ancillotti da Cross 50 c.c. dell’Officina G. Ancillotti del 1966. Era costruita su base BETA 50 Camoscio. Erano i primi tentativi di approccio verso questa nuova disciplina sportiva, il Motocross. La moto della foto è stata ricostruita fedelmente all'originale attraverso delle vecchie foto dell’Archivio Ancillotti e con le testimonianze dirette dei figli di Gualtiero Ancillotti, Piero e Alberto. La moto fa parte della raccolta Ancillotti di Danilo Barbieri a Sambuca Val di Pesa.
Correva l’anno 1967 quando fu realizzata una moderna joint venture tra i due Marchi Toscani Ancillotti e Beta, la Famiglia Ancillotti, Gualtiero con i figli Piero e Alberto con l’Ingegner Bianchi proprietario della Beta. Ancillotti con il benestare e l’aiuto dell’Ingegner Bianchi, presentarono al Salone del Motociclo di Milano, nello stand dedicato alle moto Beta la loro prima moto. Era un prototipo in versione racing derivante dal modello Beta Camoscio. La moto presentata da Ancillotti era un’elaborazione del Beta Camoscio in versione cross, pensato e realizzato esclusivamente per le competizioni. Il telaio e la meccanica erano stati elaborati per le gare agonistiche con tutta la migliore componentistica dell’epoca. Questa è considerata la prima vera moto da Fuoristrada del Marchio Ancillotti, una moto pre-serie che permise all’Ancillotti di entrare dalla porta d’ingresso del salotto buono delle Case Costruttrici di moto Italiane, una specie di consacrazione. Dal Salone del Motociclo di Milano in poi le moto Ancillotti divennero l’oggetto dei desideri per tutti i ragazzi dell’epoca. Gli ordini iniziarono a fioccare e la Ditta dei Fratelli Polini fu scelta da Ancillotti per la rete di distribuzione, prima Lombarda e poi Nazionale.
Il 1972 fù per Ancillotti l’anno della svolta, passando da una dimensione di eccellenza Regionale ad una dimensione Nazionale. I Fratelli Polini contribuirono, con il loro importante bagaglio fatto di numerose esperienze nel campo delle corse e della costruzione di parti speciali, a elevare ai massimi livelli il Marchio Ancillotti in tutta la Lombardia, portandolo ai vertici delle classifiche Nazionali e Internazionali.
Nella foto, l’Ancillotti Scarab 50 c.c. Cross, nel Concessionario Ufficiale di Alzano Lombardo, dei Fratelli Polini. Dal 1968 e per diversi anni, la collaborazione tra Ancillotti e Polini è stata molto proficua e pluri-vittoriosa. Dopo i numerosi successi nel 1972, i Fratelli Polini, Piero, Carlo e Franco divennero i concessionari ufficiali Ancillotti per la Lombardia e anche i preparatori ufficiali di riferimento. Crearono un reparto corso parallelo e una squadra Ancillotti ad Alzano Lombardo presso l’Officina Polini.